BOLOGNA (ITALPRESS) – La transizione ecologica e digitale accelera nelle città. Per trasformarle, renderle più vivibili, aperte, inclusive e sostenibili, per uno sviluppo urbano che promuova il lavoro di qualità e il rispetto dell’ambiente in Emilia-Romagna. La Giunta regionale, nell’ambito della programmazione dei fondi europei 2021-2027, ha previsto il finanziamento di strategie territoriali integrate per il raggiungimento degli obiettivi del Patto per il Lavoro e per il Clima e dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, con il coinvolgimento diretto degli Enti locali e delle comunità. Alle strategie rivolte alle città e ai sistemi urbani intermedi ha dato il nome di A.T.U.S.S. (Agenda Trasformativa Urbana per lo Sviluppo Sostenibile), nella consapevolezza che solo un approccio multisettoriale e una programmazione condivisa con le comunità locali può raggiungere obiettivi così ambiziosi di transizione ecologica e trasformazione digitale.
La prima a essere presentata è quella con il Comune di Modena, dal titolo “Modena 2050, il futuro è adesso”, oggi nella città della Ghirlandina: 5 i progetti candidati dalla realtà modenese, per un investimento complessivo superiore ai 20 milioni di euro (vedi allegato), a cui si aggiunge il progetto per la realizzazione del nuovo ponte dell’Uccellino, che sarà presentato nei prossimi giorni assieme ai Comuni di Modena e Soliera e alla Provincia di Modena. L’illustrazione dell’intesa proprio nelle sale dell’ex Ospedale Estense, che anche grazie a queste risorse il Comune trasformerà in uno spazio culturale, alla presenza del sindaco Gian Carlo Muzzarelli e del presidente della Regione, Stefano Bonaccini.
“Quello di oggi- ha affermato Bonaccini – è il primo di una serie di incontri che coinvolgeranno le nostre comunità, perchè l’obiettivo di realizzare una trasformazione degli spazi urbani nel nome della vivibilità e della sostenibilità lo si raggiunge solo se Enti locali e Regione lavorano bene insieme, come siamo abituati a fare in Emilia-Romagna. E’ l’obiettivo delle Atuss, un nuovo modello di intervento che abbiamo definito per una programmazione condivisa e partecipata. Sono infatti necessari progetti condivisi, con il concreto coinvolgimento della collettività, per investire al meglio i diversi fondi europei”.
foto: ufficio stampa regione Emilia-Romagna