📌 È iniziata alle 12 di mercoledì 15 novembre la seduta plenaria che porterà il segretario del PSOE, Pedro Sanchez, a guidare il #governo spagnolo.
Prima un discorso per illustrare il suo programma per i prossimi quattro anni, poi domani, 16 novembre, il voto di fiducia. Quella odierna è infatti la seconda seduta per votare la #fiducia a un governo in poco meno di due mesi, dopo le elezioni del 23 luglio e il fallimento di Núñez Feijóo, il leader della destra.
Sanchez può contare su 179 voti a favore: sono 176 quelli richiesti per ottenere la maggioranza assoluta. Un risultato raggiunto grazie all’impegno che Sanchez ha dimostrato nel voler formare una coalizione di governo, riuscendo a ottenere il sostegno dell’estrema sinistra.
E non solo. Si è accaparrato anche quello dei partiti indipendentisti, in cambio però di importanti concessioni. Oggi sarà anche l’occasione giusta per un faccia a faccia con Feijóo sull’amnistia per gli indipendentisti catalani e per l’intervento dei deputati nazionalisti.
“Siamo a fianco di Israele, chiediamo la liberazione immediata degli ostaggi, ma con altrettanta chiarezza ripeto che ripudiamo il massacro indiscriminato di civili palestinesi”. Pedro Sanchez ha aperto così il suo discorso alla sessione parlamentare.
E ha continuato: “Oggi, con un governo di coalizione, alziamo un muro contro l’avanzata della destra: durante tutto il periodo in cui sarò premier tutta la forza dello Stato si dedicherà a difendere la democrazia e l’uguaglianza tra i cittadini”.
Sanchez ha anche ricordato che "i ricchi devono pagare più tasse di quante ne paghino ora. Finché governeremo noi, pagheranno più degli altri".
#tgla7 #shorts