“E’ condivisibile e auspicabile l’istituzione quanto prima del salario minimo, ma va accompagnato dal taglio del cuneo contributivo e dall’aumento delle agevolazioni fiscali”. Lo dichiara il consigliere di Unimpresa, con delega al lavoro e al welfare, Giovanni Assi. “Il salario minimo metterebbe definitivamente a tacere il dibattito sui contratti cosiddetti “pirata” e sulla contrattazione che fa dumping” spiega il consigliere di Unimpresa. “Allo stesso tempo, si aumenterebbe la platea dei lavoratori coperti da un reddito equo, garantendolo anche a chi, attualmente, è fuori della contrattazione collettiva. Le esperienze europee, come quella della Germania, ci dicono che introdurre il salario minimo non coincide con l’uscita dai contratti collettivi da parte delle imprese, ma, anzi, aumentano i lavoratori che superano tale soglia”.
“Affinché possa veramente portare i risultati sperati – aggiunge Assi – riteniamo che l’importo debba essere rivisto verso un parametro medio in linea con i minimi salariali degli attuali contratti collettivi. L’introduzione del salario minimo deve essere accompagnata da un congruo taglio del cuneo contributivo e da un aumento delle agevolazioni fiscali in materia di welfare aziendale”.