đź“Ś Gli ultimi fuochi di campagna elettorale negli usa vedono un Donald #Trump incendiario. Harris, i sondaggisti, i media, l’Europa: l’ex presidente se la prende con tutti. E mette le mani avanti agitando lo spauracchio dei brogli. Un risultato elettorale incerto – è la tesi – significa elezioni rubate.
"Kamala Harris è un’estremista di sinistra ed è totalmente corrotta", ha esordito Trump in un comizio in Pennsylvania, iniziato con oltre un’ora di ritardo. L’ex presidente spiana la strada alla contestazione dei risultati elettorali.
"Sono corrotti – afferma – diranno che vogliono 12 giorni per sapere chi ha vinto. Andrebbero messi in galera", ha attaccato. "Anche i loro sondaggi sono corrotti", ha insistito. La Pennsylvania ha sempre votato per il candidato democratico dal 1992, con l’eccezione di Trump nel 2016.
Il comizio di Trump tradisce forse un po’ di inquietudine, a poche ore dalla pubblicazione di un sondaggio che, a sorpresa, prefigura la vittoria di Haris in Iowa. Lo Stato è tradizionalmente repubblicano e una svolta sarebbe clamorosa.
Altro obiettivo di Trump sono i media. Dopo le pistole da puntare contro Liz Cheney, il candidato repubblicano attacca la stampa sostenendo che non gli "dispiacerebbe se qualcuno sparasse ai media".
"Per uccidermi qualcuno dovrebbe sparare attraverso tutte queste fake news e la cosa non mi dispiacerebbe così tanto".
Il portavoce della campagna di Donald Trump, Steven Cheung, ha poi affermato che i commenti dell’ex presidente sui media non erano una minaccia ai giornalisti. "Il presidente Trump stava raccontando dei suoi attentati e affermava che anche i media erano in pericolo", ha detto il portavoce.
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