Conti pubblici: Unimpresa, niente spending review, tra 2020 e 2022 +42 mld uscite
Operazione Fact checking sulla Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza appena approvato dal consiglio dei ministri. Uscite sfonderanno il muro 900 miliardi nel 2022. Addio ai tagli: le uscite del bilancio dello Stato saliranno sistematicamente nel quadriennio in esame di rispetto al 2019: in crescita la spesa corrente di 39 miliardi, ferma al palo quella per investimenti che passerà da 59 a 62 miliardi.
Niente spending review sui conti pubblici. La spesa statale crescerà progressivamente nei prossimi tre anni: tra il 2020 e il 2022, quando le uscite sfonderanno il muro dei 900 miliardi, dalle casse del Tesoro usciranno, in tutto, 42 miliardi di euro in più rispetto al 2019. Salirà di 28 miliardi (+10%) la spesa per le pensioni e di oltre 5 miliardi (+7%) quella per le prestazioni sociali, di 4 miliardi (+2%) quella per gli stipendi dei dipendenti pubblici, di quasi 6 miliardi (+4%) l’esborso per forniture e servizi. Questi i dati principali dell’operazione fact checking realizzata dal Centro studi di Unimpresa sulla Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza approvato il 30 settembre dal Consiglio dei ministri, secondo la quale calerà la spesa per interessi sul debito creando un tesoretto di 5,1 miliardi (-8%) e la sanità subirà un aumento di oltre 5 miliardi (+4%). “La spesa pubblica andrebbe tagliata seriamente: dalla lotta agli sprechi, che continuano a pesare sulla fiscalità generale, possono essere trovate le risorse per ridurre il peso delle tasse sulle famiglie e sulle imprese” commenta il vicepresidente di Unimpresa, Andrea D’Angelo. “Se non si interviene seriamente, i conti dello Stato resteranno in costante squilibrio finanziario e non si riusciranno mai a trovare le risorse per tagliare le tasse che deve restare la priorità di questo governo e di quelli futuri” aggiunge il vicepresidente di Unimpresa.
Secondo l’analisi del Centro studi di Unimpresa, realizzata sulla base della Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza del 30 settembre scorso, il totale delle uscite si attesterà a 882,5 miliardi nel 2020, a 899,4 miliardi nel 2021 e a 909,4 miliardi nel 2022. Complessivamente, rispetto al 2019, quando il bilancio si è chiuso con uscite pari a 867,2 miliardi, ci sarà un incremento della spesa di 42,1 miliardi (+4,94%). Saliranno le uscite correnti per complessivi 39,3 miliardi (+4,95%) e subirà invece un decremento, creando una sorta di tesoretto, la spesa per il servizio del debito pubblico (interessi passivi) pari a meno 5,1 miliardi (-7,96%). In lieve crescita, invece, la spesa in conto capitale ovvero la voce che riguarda gli investimenti pubblici, specie quelli in infrastrutture e grandi opere: lo Stato spenderà poco e ci sarà un leggero aumento di 2,8 miliardi (+4,82%).
Le uscite correnti saliranno di 39,3 miliardi (+4,95%): dagli 807,8 miliardi del 2019 si arriverà progressivamente agli 847,1 miliardi del 2022: in salita la voce degli stipendi dei dipendenti pubblici: dai 171,9 miliardi del 2019 ai 175,8 miliardi del 2022 con in incremento complessivo, nel quadriennio in esame, di 3,9 miliardi (+2,30%). Quanto alla spesa per forniture e servizi, l’aumento sarà di 5,8 miliardi (+4,09%) da 146,9 miliardi a 142,8 miliardi. Per quanto riguarda il welfare, è prevista una salita della spesa per le pensioni di 28,1 miliardi (+10,43%) e di 5,4 miliardi (+6,77%) per le prestazioni sociali. Salirà anche la spesa sanitaria che nel 2019 si attesterà a quota 118,5 miliardi: nel 2020 arriverà a 120,5 miliardi, nel 2021 a 122,1 miliardi, nel 2022 a 123,6 miliardi per un incremento totale di 5,1 miliardi (+4,45%).