Operazione Fact checking sul Documento di economia e finanza appena approvato dal consiglio dei ministri. Addio ai tagli: le uscite del bilancio dello Stato saliranno sistematicamente nel quadriennio in esame di rispetto al 2018: in crescita la spesa corrente di 68 miliardi, ferma al palo quella per investimenti che passerà da 58 a 65 miliardi.
Niente spending review sui conti pubblici. La spesa statale crescerà progressivamente nei prossimi quattro anni: tra il 2019 e il 2022, dalle casse del Tesoro usciranno, in tutto, 75 miliardi di euro in più rispetto al 2018. Salirà di 36 miliardi (+13%) la spesa per le pensioni e di oltre 11 miliardi (+14%) quella per le prestazioni sociali, di 3 miliardi (+2%) quella per gli stipendi dei dipendenti pubblici, di oltre 6 miliardi (+4%) l’esborso per forniture e servizi. Questi i dati principali dell’operazione fact checking realizzata dal Centro studi di Unimpresa sul Documento di economia e finanza approvato il 9 aprile dal Consiglio dei ministri, secondo la quale aumenterà anche la spesa per interessi sul debito di 8,7 miliardi (+13%) e la sanità subirà un aumento di oltre 7 miliardi (+6%). “La spesa pubblica andrebbe tagliata seriamente: dalla lotta agli sprechi, che continuano a pesare sulla fiscalità generale, possono essere trovate le risorse per ridurre il peso delle tasse sulle famiglie e sulle imprese” commenta il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara. “Se non si interviene seriamente, i conti dello Stato resteranno in costante squilibrio finanziario e non si riusciranno mai a trovare le risorse per tagliare le tasse che deve restare la priorità di questo governo e di quelli futuri” aggiunge il presidente di Unimpresa.
Secondo l’analisi del Centro studi dell’associazione, realizzata sulla base del Def del 9 aprile scorso, il totale delle uscite si attesterà a 869,7 miliardi nel 2019, a 894,9 miliardi nel 2020, a 912,2 miliardi nel 2021 e a 929,1 miliardi nel 2022. Complessivamente, rispetto al 2018, quando il bilancio si è chiuso con uscite pari a 853,6 miliardi, ci sarà un incremento della spesa di 75,5 miliardi (+8,85%). Saliranno le uscite correnti per complessivi 60,8 miliardi (+8,66%) e subirà un incremento anche la spesa per il servizio del debito pubblico (interessi passivi) pari a 8,7 miliardi (+13,48%). In lieve crescita, invece, la spesa in conto capitale ovvero la voce che riguarda gli investimenti pubblici, specie quelli in infrastrutture e grandi opere: lo Stato spenderà poco e ci sarà un leggero aumento di 6,6 miliardi (+11,39%).