BOLOGNA (ITALPRESS) – Si accendono i riflettori sulla “Grotta urlante” del fiume Rabbi, la suggestiva formazione rocciosa di marna e arenaria che si trova nel comune di Premilcuore (Fc), in località Giumella. Nei giorni scorsi ha preso il via una campagna di osservazione e rilevazioni sulle condizioni morfologiche del sito, nel cuore del parco delle Foreste casentinesi. “Molto conosciuta e visitata da turisti e curiosi, la grotta è al centro di un progetto innovativo, reso possibile grazie alla collaborazione tra l’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile e ‘Nhazcà, startup della Facoltà di Scienze della terra dell’Università La Sapienza di Roma- spiega Irene Priolo, vicepresidente con delega alla Difesa del suolo e dell’Ambiente-. L’attività, finanziata dalla Regione con 20mila euro, assicurerà per i prossimi due anni il monitoraggio costante dell’area: specifiche rilevazioni saranno condotte con cadenza semestrale, con l’obiettivo di verificare modifiche ed eventuali fenomeni di degrado del sito a causa dell’erosione provocata dalle acque del fiume e dagli agenti atmosferici e climatici. Una base conoscitiva importante per programmare futuri interventi di conservazione e messa in sicurezza”.
A livello della grotta, infatti, il ripido corso del Rabbi si inalvea in un gorgo e forma una cascata che travolge le depressioni presenti tra le rocce, fino a riversarsi in uno spettacolare abisso, sotto un antico ponte in pietra del XVII secolo. Il rumore generato dall’acqua e amplificato dall’acustica naturale ricorda delle urla, fenomeno da cui deriva il nome della grotta. La campagna di verifiche in programma permetterà di mantenere l’attenzione sulle condizioni di quest’angolo di territorio dall’elevata rilevanza naturalistica, valutandone le criticità in particolare per quanto riguarda eventuali disgregazioni della marna o crolli degli stati di arenaria.
foto: ufficio stampa regione Emilia-Romagna
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