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PALERMO (ITALPRESS) – Oltre 54 milioni di investimenti per le infrastrutture e un valore complessivo generato per la regione superiore a 39 milioni: sono solo alcuni dei dati contenuti nel bilancio di sostenibilità territoriale in Sicilia 2023 di A2A, illustrato al Grand Hotel Piazza Borsa di Palermo alla presenza del sindaco Roberto Lagalla, del direttore generale del dipartimento regionale Acqua e Rifiuti Arturo Vallone, del presidente di Anci Sicilia Paolo Amenta e del direttore di Svimez Luca Bianchi; a raccontare l’attività ambientale, economica e sociale dell’azienda in Sicilia, insieme ai piani operativi per i prossimi anni, è Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A. All’incontro è intervenuta anche la virologa Ilaria Capua, la quale ha focalizzato l’attenzione su salute circolare e tutela della biodiversità.
Accanto a investimenti e valore complessivo, la crescita è percepibile dall’aumento nella produzione di rinnovabili: nel 2023 sono stati generati oltre 80 GWh, con il risparmio di 34mila tonnellate di anidride carbonica. Inoltre l’azienda, che in Sicilia ha 157 dipendenti (il 97% dei quali operativo sul territorio) ed eroga elettricità a 115mila clienti circa e gas ad altri 5mila, conta 4.320 punti luce a Led per l’illuminazione pubblica, servizi Iot in 28 Comuni e venti punti di ricarica per mezzi a mobilità elettrica. Tali attività si inseriscono nel solco del Piano strategico 2024-2035, presentato lo scorso marzo con l’obiettivo di raccogliere la sfida della transizione ecologica. Due i pilastri seguiti da A2A: economia circolare e transizione energetica.
“Agli investimenti legati al nostro storico impianto di San Filippo del Mela si sommano quelli sulle energie rinnovabili – sottolinea Mazzoncini, – La nostra base clienti storicamente era concentrata al nord, ma adesso siamo sempre più integrati a livello nazionale: puntiamo a crescere ulteriormente in Sicilia, sotto quest’aspetto abbiamo aperto un primo negozio a Palermo e andremo avanti aprendone altri nel resto della regione”.
L’amministratore delegato di A2A si sofferma poi su costi dell’energia e gestione dei rifiuti. I primi, spiega, “si disaccoppieranno dai prezzi del gas e delle rinnovabili: queste infatti consentono di avere un prezzo fisso per un lungo periodo, in quanto nel realizzare l’investimento di una pala eolica o di un pannello solare le materia prime come sole e vento non costano, quindi devo solo ammortizzare il costo iniziale. Questo consentirà nei prossimi anni di registrare un abbassamento del prezzo dell’energia, soprattutto nelle regioni che disporranno di fonti rinnovabili. Penso che la Sicilia potrà diventare molto competitiva, il che vuol dire per esempio avere potenzialmente industrie competitive: le industrie hanno sempre cercato di stare dove l’energia costa poco”. Sul fronte rifiuti, aggiunge Mazzoncini, “credo che la necessità di realizzare impianti sia molto importante. Aspettiamo di vedere il piano regionale cosa prevederà per quanto riguarda i famosi termovalorizzatori e gli impianti di produzione di biometano: per quanto riguarda le altre forme di differenziazione, come plastica, vetro e carta, tutto sommato l’Italia e la Sicilia non hanno particolari problemi di impianti. Il problema vero è trasformare in energia l’indifferenziato, quindi utilizzare i termovalorizzatori anzichè le discariche e produrre biometano dai rifiuti solidi urbani e dagli scarti della zootecnia. La nostra è un’azienda che su occupa di tutte queste forme di produzione di energia e siamo interessati allo sviluppo di questo territorio”.
Molto fiorente anche il dialogo con le realtà imprenditoriali del territorio, alle quali lo scorso anno sono stati destinati 19,6 milioni: il 68% di questi fondi è andato alle microimprese e alle piccole imprese con meno di 50 dipendenti. Gli investimenti sulle infrastrutture vedono invece una differenza netta con il 2022: si è infatti passati da una spesa di 14,9 milioni a una di 54,3, con una crescita del 264%.
A2A, già presente in regione con dieci impianti (cinque fotovoltaici, due eolici, una centrale termoelettrica e una di combustione biogas da discarica), si appresta ad aggiungerne altri due a Matarocco e Mazara del Vallo: per entrambi, già operativi, l’inaugurazione è prevista nella giornata di domani. “Per noi si tratta di un punto di partenza – racconta Mazzoncini, – La Sicilia è un’isola baciata dalla fortuna per quanto riguarda le energie rinnovabili: l’Italia come fonti autoctone di energia dispone solo di acqua, sole, rifiuti e vento e su queste dobbiamo puntare per aumentare il nostro livello di autonomia energetica. Quando è partita la guerra russo-ucraina eravamo solo al 22% di autonomia energetica e per questo dobbiamo spingere molto sullo sviluppo delle rinnovabili. L’idroelettrico va forte al nord nell’area alpina, mentre nelle regioni del sud ci sono tanto sole e tanto vento: con le rinnovabili il nostro paese può arrivare al 58% di autonomia energetica, solo così possiamo giocarcela a livello di competitività in Europa e nel resto del mondo. In Sicilia ci sono circa 2.000 ore di sole, questo porta impianti come quello di Mazara del Vallo a lavorare molto bene”. (ITALPRESS)
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