📌 La compagnia di abbigliamento #Zara è finita al centro di una polemica per una campagna pubblicitaria in cui viene mostrata una modella attorno a delle sculture non terminate, avvolte da dei teli bianchi, che alcuni hanno ricollegato ai cadaveri di #Gaza.
La società Indetex, proprietaria del marchio, ha spiegato che la campagna pubblicitaria era stata concepita a luglio e le foto scattate a settembre. Prima dunque dell’inizio della guerra fra #Israele e #Hamas.
"Presenta una serie di immagini di sculture non terminate all’interno dello studio di uno scultore. È stata creata con il solo scopo di presentare abiti artigianali in un contesto artistico", si legge in un comunicato. Si intendeva valorizzare il capo principale, ovvero la giacca, indossata tra l’altro dalla top model Kristen McMenamy. Parte del pubblico, invece, è stata colpita da quegli oggetti di scena, giudicati macabri e fuori luogo.
"Sfortunatamente – conclude il brand spagnolo su Instagram – alcuni clienti si sono sentiti offesi da queste immagini, adesso rimosse, e hanno visto in esse qualcosa di molto lontano da quella che è stata l’intenzione quando sono state create. Il gruppo Zara si rammarica per l’incomprensione e riafferma il proprio profondo rispetto nei confronti di tutti".
La campagna è stata ritirata dopo le proteste sui social con l’hashtag #BoycottZara e dentro e fuori dai negozi Zara.
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