📌 Ingiustamente condannato all’ergastolo per rapina a mano armata, scagionato dopo 16 anni e poi ucciso durante un fermo per eccesso di velocità: Leonard Cure è morto sull’asfalto di un’interstatale della Georgia il 16 ottobre. Prima di essere colpito a morte ha avuto uno scontro fisico con un vicesceriffo che l’aveva fermato appena oltre il confine statale.
Le immagini girate dalla dashcam dell’auto della polizia e delle bodycam dell’agente sono state rese pubbliche mercoledì e mostrano un breve inseguimento lungo la statale, prima che Cure venga fermato.
Gli viene chiesto di scendere dall’auto. "Mi hai superato a 100 miglia all’ora" dice il vicesceriffo. "Non vado in prigione" ribatte Cure. Il vice sceriffo risponde: "Sì, andrai in prigione".
Dopo aver fatto resistenza, l’uomo viene colpito con il taser, ma afferra il filo e si avvicina all’agente. I due hanno una colluttazione: a un certo punto il vicesceriffo prende l’arma e apre il fuoco.
L’ufficio dello sceriffo ha dichiarato di aver pubblicato i video per una questione di trasparenza. Non sono mancate le critiche per l’operato del vicesceriffo, accusato di un uso eccessivo della forza dalle associazioni per i diritti civili.
Cure era stato scagionato e rilasciato dal carcere ad aprile 2020, dopo aver scontato parte di una condanna all’ergastolo per rapina a mano armata nella Contea di Broward, Florida.
Nel 2003 Cure era stato condannato all’ergastolo per rapina. Una condanna ingiusta, al punto che due mesi fa lo Stato della Florida si era scusato formalmente con lui. Il 53enne era stato ritenuto responsabile di una rapina a mano armata in un negozio Walgreens a Dania Beach. Ma lo scontrino di un bancomat ha dimostrato che Cure si trovava a diversi chilometri di distanza. Nonostante questo, aveva perso quattro appelli in cui si chiedeva la sua liberazione.
Cure aveva ricevuto nel mese di agosto 817 mila dollari come compensazione per la sua condanna e il carcere, ovvero circa 50 mila dollari per ogni anno passato in prigione.
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