PARMA (ITALPRESS) – Un sit-in “per esprimere solidarietà e vicinanza” alla pediatra e infettivologa Susanna Esposito, direttore della Clinica pediatrica Ospedale dei Bambini “Pietro Barilla” di Parma. Lo ha promosso il sindacato Fisi della città emiliana in seguito a due provvedimenti di sospensione dal lavoro del medico da parte dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Maggiore”.
Alla base della doppia sospensione della professoressa Esposito da parte del direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Sanitaria di Parma, Massimo Fabi, vi sarebbe una comunicazione della stessa pediatra al Servizio Assistenza Ospedaliera della Regione Emilia-Romagna sui posti letto realmente disponibili per l’assistenza ai bambini ucraini nella prima fase della guerra. Inoltre il 12 novembre 2019 la Esposito avrebbe inviato al presidente della Regione e al suo assessore alle Politiche della Salute una segnalazione di presunte criticità gestionali e organizzative dell’Ospedale di Parma.
Tra queste, la gestione dei posti letto di pediatria tenuti vuoti anche senza ricoveri programmati e quanto avvenuto presso il Centro di Riferimento Regionale per il diabete in età pediatrica di Parma. A motivare il secondo provvedimento, giunto il giorno prima della scadenza del primo, sempre della durata di tre mesi, proprio questa lettera della professoressa Esposito “inviata nove mesi prima ai vertici regionali”, fa sapere il segretario nazionale Sanità del Fisi, Dario Di Marcoberardino.
“Il direttore generale Fabi aveva dunque già da tempo questa lettera, in cui si segnalavano alcune gravi irregolarità assistenziali e organizzative dell’Azienda Ospedaliera-Universitaria di Parma che andavano contro la tutela della salute pubblica”, aggiunge. Gli screzi tra la Esposito e il dg, Massimo Fabi, risalirebbero già al luglio del 2019.
Una vicenda complessa finita in Tribunale, con due ricorsi d’urgenza al Giudice del Lavoro per una presunta irregolarità della procedura con cui è stata sospesa: l’8 settembre si terrà l’udienza. L’esposto depositato in Procura è invece per mobbing. Il 29 agosto si è svolto il sit-in in via Gramsci 14 a Parma, davanti alla Direzione generale dell’Aou. “Il Fisi è certo che la legge farà il suo corso regolare e che la verità prevarrà”, dice Di Marcoberardino.
Contattato dall’Italpress, l’ospedale Maggiore si riserva per il momento di commentare quanto accaduto.
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