PARMA (ITALPRESS) – Una dottoressa comunica alle autorità sanitarie regionali che il numero di letti disponibili per i bambini ucraini è diverso da quello reso noto dall’ospedale in cui lavora e viene sospesa “in modo brutale”. E’ quanto sarebbe accaduto all’Aou “Maggiore” di Parma, e il medico in questione è Susanna Esposito, infettivologa e direttore della Clinica Pediatrica Ospedale dei Bambini “Pietro Barilla”: a parlarne, intervistato dall’Italpress, è l’avvocato penalista della professionista, Carlo Tremolada. “E’ una ritorsione – denuncia il legale – a fronte di una comunicazione fatta dalla professoressa Esposito alle autorità regionali che è andata a contraddire un dato numerico comunicato dalla Direzione dell’Ospedale, segnalando il numero reale. A fine aprile c’è stata una sospensione che doveva risolversi alla fine di luglio per la comunicazione relativa ai posti letto per i bambini ucraini; poi d’improvviso c’è stata una seconda sanzione, il giorno prima della scadenza della prima. Altri 90 giorni”.
Da qui la decisione della difesa della professoressa Esposito di avanzare due ricorsi d’urgenza al Giudice del Lavoro per una presunta irregolarità della procedura con cui è stata sospesa: l’8 settembre si terrà l’udienza. Invece, l’esposto depositato in Procura è per mobbing che, sottolinea Tremolada, “in ambito lavorativo, quando è particolarmente cruento come in questo caso, in certe condizioni può assumere connotazioni penalistiche”.
Gli screzi tra la Esposito e il dg, Massimo Fabi, risalirebbero già al luglio del 2019. “In quell’occasione, inspiegabilmente Fabi frappose una serie di ostacoli alla professoressa, che aveva vinto il concorso come responsabile della struttura complessa Clinica pediatrica dell’ospedale di Parma. Poi scoppiò il Covid e la Esposito, nonostante un curriculum di alto profilo, venne totalmente estromessa dalla gestione della pandemia”.
Quindi la questione odierna, legata alla lettera inviata ai vertici regionali. “Abbiamo presentato questa denuncia-querela in Procura per ipotesi di mobbing. Staremo a vedere”.
Contattato dall’Italpress, l’ospedale Maggiore si riserva per il momento di commentare quanto accaduto.
– foto agenziafotogramma.it –
(ITALPRESS).